Roma. (punto)
Ah no…pensavo di avere già scritto tutto nella riga sopra! Cosa posso dire di Roma? Già è stato detto tutto, di tutto e di più!
Erano anni che non andavo in visita alla Capitale d’Italia. Quasi tre giorni di full immersion tra monumenti, cibo e bellezze! Roma è bella, Roma è stupenda, meravigliosa, Roma è la Capitale del Mondo! Tre giorni di corsa, abbiamo visto e mangiato di tutto ma non basterebbe un mese, un anno…per godersela tutta. Non ti stancheresti mai di girare tra le sue strade, il ghetto ebraico, perderti tra i vicoli a Trastevere e guidato dal fiuto e dall’appetito capitare davanti ad una delle tantissime osterie dove mangi da dio e spendi ancora il giusto, quasi dappertutto.
Avendo solo un fine settimana a disposizione, abbiamo cercato di vedere il più possibile e chiaramente di non mancare l’assaggio di molti piatti tipici locali, andando alla ricerca (su consiglio di amici) dei locali più caratteristici, quelli che fanno la mejo cacio e pepe, ‘a pizza bianca, la “matriciana”, potrei andare avanti per pagine e pagine e i piatti tipici non riuscirei ad elencarli tutti, noi abbiamo assaggiato i principali, i più “famosi” diciamo.
Il nostro B&B In the Center You Too è in Via Emanuele Filiberto, vicino alla stazione Termini, in una zona dove gli extracomunitari sono la maggioranza ma dove alcuni locali e vecchie attività comunque sopravvivono. Il primo giorno infatti si fa un salto al Panificio Roscioli Pietro, in via Buonarroti 46/48, pizza! Pizza bianca!
R: assaggia questa!
F: com’è?
R: indivia e coppa…e bbenvenuti al’inferno!
(indivia saltata con aglio, olio e peperoncino ovviamente) Buonissima! Peccato che non bevo birra altrimenti una bella Peroni ghiacciata ce stava de bbrutto!! La Peroni infatti, da quello che mi è parso di capire, è una delle birre più vendute a Roma, ci sono tappi e bottiglie dappertutto!
Si cammina, su e giù per le vie del centro storico, Colosseo, Fori Imperiali, Roseto Comunale, Colle Aventino, il buco della serratura, le catacombe della Basilica di S. Clemente (mamma mia!)…cammina, cammina…se non altro con tutto quello che mangi a Roma, non dico che dimagrisci (anzi!) ma almeno fai quasi una patta, insomma, un bel po’ di calorie le bruci camminando veloce e correndo su e giù per le fermate della metro.
La sera però ci vuole un po’ di relax e decidiamo di andare a trastevere Da Enzo al 29 che a quanto pare è un’istituzione a Roma. “Ci sarà da aspettare un sacco di tempo per il tavolo, vedrai”! Infatti, diamo il nome e aspettiamo non meno di un ora, l’osteria è molto piccola. Finalmente ci sediamo, ordiniamo e arriva il sublime cibo romanesco; carciofi alla giudia, rigatoni alla “matriciana”, tonnarelli cacio e pepe e per finire il tiràmisù al bicchiere. Che meraviglia!! Sapori semplici ma decisi, il pepe, le uova fresche, il guanciale tagliato grosso che una volta rosolato, è croccante fuori ma rimane tenero dentro. Tutto buonissimo, valeva l’attesa e anche il conto finale!
Il sabato si prosegue il tour de force, ci viene la brillante idea di fare un salto a Piazza San Pietro. Usciamo dalla metro a Ottaviano e ci troviamo in mezzo a migliaia di persone, sicurezza, ambulanze e vigili del fuoco in ogni angolo e pensiamo: “Ma si, in fondo è San Pietro, è sabato, come sempre ci saranno un sacco di fedeli”…ehm…più ci avviciniamo e più strade chiuse troviamo, ci fanno fare un giro lunghissimo e il fiume di persone aumenta sempre di più. Mmhhnm…no, c’è qualcosa di particolare oggi dai! Scopriamo infatti che alle 17 ci sarà l’incontro con il Papa e le scuole cattoliche. Aaahhh ma allora! Insomma, riusciamo ad arrivare in Piazza ma dopo dieci minuti decidiamo di continuare il nostro giro, troppa gente.
E allora via! Castel Sant’Angelo, Prato de’ Fiori… fermi tutti! Qui la sosta prolungata è d’obbligo, se magna! Pure con gli occhi!! Tripudio di colori, profumi, le urla dei venditori, c’è chi pulisce carciofi, chi puntarelle, si affetta la Porchetta di Ariccia, le coppiette, il pecorino, la verdura, la frutta, la parte multietnica con spezie e prodotti di ogni genere, che meraviglia, starei qui tutto il giorno! Scattiamo foto alle mani che lavorano, facciamo incetta di specialità per il pranzo (eh si, oggi pranzo “ar zacco”), un sacchetto di fave 80 cent, un bel pezzo di Pecorino Romano 4 euro, una Coppieta, pizza bianca e pizza con fiori di zucca, acciughine e mozzarella al Forno di Campo de’ Fiori e ci sediamo a gustare i sapori semplici romaneschi all’ombra, in piazza Farnese. Io mi ripeto sempre, “vivrei di pane e formaggio”, le cose semplici, fresche!
Riposino e si prosegue; Piazza Navona, Pantheon, Palazzo Madama, Ara Pacis, terrazza del Pincio, parco di Villa Borghese, Fontana di Trevi (migliaia di persone accalcate, come sempre), lancio della monetina, desiderio e via! Si torna alla base.
Per la sera nessun programma, siamo piuttosto stanchi e chiaramente affamati. Si decide di restare in zona e di provare la Trattoria Vecchia Roma che ci ha consigliato Francesco, il gestore del nostro B&B. Due passi a piedi e la troviamo. Sono le 21, fila fuori, tanto pe’ cambià ma entriamo lo stesso, dopo la porticina si scendono subito le scale per andare sotto il piano stradale, un tempo infatti il ristorante si chiamava cantina “vini e olii”, prenotiamo per le 22 circa, va bene! Ci facciamo un giro e torniamo per assaggiare i filetti di baccalà, cicorietta piccante, pasta alla Gricia e bucatini alla “matriciana” mantecati dentro la forma di Pecorino Romano, mmhhh vabbè, vi lascio immaginare…
Arriva la domenica, abbiamo a disposizione solo mezza giornata ma a Porta Portese non si può mancare! Metro, Piramide, bus ed eccoci arrivati! Il mercato di Porta Portese è enorme, non finisce mai, non c’ero mai stato e sono rimasto un po’ sorpreso. Sicuramente, come dicono tutti, non sarà più quello di una volta ma fa sempre un certo effetto.
“A Porta Portese andai, a te pensai e un ricordo ti portai”
Uhm…un ricordo…mi sa che me lo porterò via nella mia pancia, è quasi ora di pranzo ma qui vicino c’è il bar Il Maritozzaro, non ci crederete ma nella mia vita non avevo mai mangiato un maritozzo, che bontà!!
Dai, dai! Altrimenti perdiamo il treno! Però è ora di pranzo, Yotvata? Vai, aggiudicato! Direzione ghetto ebraico, si passa di nuovo per Trastevere, attraversiamo er Tevere e a destra c’è il ghetto. Yotvata è un ristorante kosher che ci ha consigliato un nostro amico romano ner core ma ferrarese di adozione, Attilio della Trattoria Fuocolento di Ferrara. Anche stavolta mi ripeto, abbiamo mangiato molto bene. Fritto Yael, con carciofo alla giudia, filetto di baccalà, zucchine e mozzarella, tutto in pastella croccantissima. Bombolotti alla carbonara di zucchine e fettuccine con alici fresche e pecorino. Come dolce una crostata di ricotta e visciole, una cannonata! Grazie Attilio per il super consiglio.
Ora non abbiamo proprio più tempo a disposizione, si va di corsa al B&B a recuperare i bagagli e via alla Stazione Termini.
Graaaazie Roma… come cantava qualcuno… ovviamente ritorneremo, per scoprire magari gli angoli più nascosti, osterie, trattorie e bucetti imboscati. Ogni volta che si torna a casa, anche dopo un paio di giorni solamente, è una sofferenza, ma il dovere ci chiama.
A presto, sciao Roma!
Ah…dimenticavo, non abbiamo trascorso nemmeno tre giorni a Roma e già c’hanno dato ‘e chiavi!!
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