01 Maggio 2015 – Rando Imperator

Piccole storie di grandi amici...

RandoImperator2015

FERRARA – Annata dagli scarsi allenamenti ma ricca di piccole emozioni, quelle piccole emozioni che tutte le volte che giungo all’arrivo mi fanno venire voglia di ripartire. Partire per poi tornare e raccontare, a raccontare le pedalate che metro dopo metro ci portano al traguardo. Siamo ad inizio Aprile, quando mando qualche messaggio a Simone della Witoor, per sentire se ancora hanno posto e qualche dettaglio sulla randonnee. Come al solito lui è strepitosamente gentile e preciso in ogni dettaglio. Gli rompo le scatole per il pagamento e alla fine riusciamo a chiudere il giro: Io, Enrico Guerzoni (Guerz), Gianni Debbi (Giannino) e Gianni Raimondi  (Giannone) siamo iscritti alla Rando Imperator. Si aggiungerà in un secondo momento anche Lucio Fiorani che sarà il nostro Magellano nei primi 300 km.

Qualche giorno prima della partenza Giannino da forfait perchè teme la pioggia e il freddo.  Insisto, cerco di convincerlo, ma…

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III Sagra del Pignone Ferrarese

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artwork by Lucio Bolognesi

[ALLEYCAT] III Sagra del Pignone Ferrarese

ARIETI Ferrara presentano: III Sagra del Pignone Ferrarese. L’età del Ferro

Eccoci qua! Pensavate che avessimo rinunciato, che fossimo scappati in Tagikistan, invece no! Siamo qui e come per ogni biennale che si rispetti, il 2014 è il turno della Sagra del Pignone Ferrarese, alleycat alla terza edizione. Sempre più estiva, sempre più calda, come il ferro rovente!

Il ferro appunto. Non abbiamo mai messo nessuna restrizione ma questa volta ci piaceva tornare alle origini, Età del Ferro, quando le bighe fisse erano solo in acciaio. Quindi, poche storie e tirate fuori dai garage i vostri poveri vecchi cancelli che avete sostituito in questi anni con telai in alluminio, carbonio e titanio. Spolverateli, puliteli, smontateli e rimontateli. Togliete la vostra c record montata su quella Mash lattina e rimontatela su quel Masi che sta solo a prendere polvere, dai Cristo!!

Quest’anno ci sono delle regole, solo due tranquilli…

Se volete andare a podio, vincere oltre che la gloria e la fama, anche dei bellissimi premi e trofei luccicanti, dovete avere:

1° – bici FISSA, con o senza freni

2° – TELAIO in ACCIAIO (forcella compresa)

N.B. Bici da corsa (tutte), telai in alluminio, carbonio, etc. non entreranno in classifica.

Le altre regole sono quelle che più o meno conoscete già:

1 casco

1 cartina di Ferrara (Eurocity consigliata)

1 penna

1 bag

5 euro per l’iscrizione

Lucchetto e kit forature a vostra discrezione ma comunque sempre consigliati.

Quest’anno abbiamo deciso di premiare in maniera paritaria Donne e Uomini.

Quindi il podio sarà così composto: 1°-2°-3° Donna ; 1°-2°-3° Uomo.

Ladieees! accorrete numerose!

In ogni caso tutte le bici potranno partecipare ma solo l’acciaio verrà premiato. Tutti gli iscritti avranno diritto a un free drink e l’accesso al buffet.

Durante e dopo la premiazione dj set paura di PORCODDISCO

Il Ritrovo è dalle 15.30 al Parcheggio Ex MOF in Via Rampari San Paolo/Via Darsena.

Partenza ore 17.00

Premiazione e Party c/o © ZUNI OU†DOOR * Chiostro di San Paolo (Piazzetta Schiatti 1, Ferrara)

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Siamo sopravvissuti anche a questa! Gli ARIETI hanno le corna dure!!

Dai commenti del dopo alley all’arrivo e dai commenti delle foto, mi sembra di capire che vi sia piaciuta molto e soprattutto che… pensavamo fosse molto più facile, invece vi abbiamo decimato!! Abbiamo messo in seria difficoltà anche i locals ma l’intento, come ogni volta, era appunto quello 😉

Ah…  questo era il percorso ideale

Volevamo ringraziarvi tutti o almeno proviamo a farlo e se dimentichiamo qualcuno fatecelo sapere.

Prima di tutto ringraziamo i 61 iscritti, che nonostante il caldo e gli  impegni (tipo un matrimonio alle 18) sono venuti comunque a Ferrara per non perdersi la III Sagra del Pignone Ferrarese, alcuni anche da molto lontano. Ringraziamo quindi, Ferrara, Ravenna, Bologna, Nova Goritza, Siena, Reggio Emilia, Milano, Trento, Livorno, Rovigo, Parma, CrevaHardcore, Firenze, Udine, Mirano, Portomaggiore, Roma, Treviso, Bolzano, Padova, Modena e Londra… ebbene si, non ha partecipato ma Will di Brother Cycles, in tour in solitaria da Roma a Lubiana (se non sbaglio), quasi per caso ha saputo dell’alleycat passando vicino a Ferrara (grazie Riky76!) e ci ha raggiunto alla partenza, ha visitato Ferrara ed è rimasto con noi a bere e chiacchierare anche al Party post gara da Zuni Outdoor, respect!

Ringraziamo quindi tutti i ragazzi ai checkpoints:

San Giorgio; Ludo e Ilaria

Ippodromo; Turro, Marche e Chiara

Lauro De Bosis; Laki e La Uappa

Sottomura Bagni Ducali; Clod e Elena

Parcheggio ex zuccherificio; Emi, Fra, Anna Chiara

Fabbrica; Catta e Cruz

Nello Il Vinaio; Alan, Elena e Ari

Palapalestre; Francesca e Chiara

Ferrovia; Gaspa e Tia

Ex Mazzanti; Alessio e Mario

L’alleycat l’avete fatta voi, senza di voi non sarebbe stato possibile! Dopo la partenza infatti, dopo aver pronuciato il fatidico VIAAAAA!!! praticamente ci si sente quasi inutili… “e adesso”? Basta, è tutto in mano a voi e non vi dico il desiderio che si ha ogni volta in quel momento, poterla correre o poter essere li, a tutti i check per  vedere quello che succede, le reazioni di chi corre. Ma non è possibile, tocca andare all’arrivo, preparare tutto ecc. ecc.

Grazie a tutti gli sporsors:

Zuni Outdoor
Slam Jam
State Bicycle Co.
Nello il Vinaio
Fixedforum.it
La Stazione delle Biciclette
Bagaboo
Lobster Apparel
Sardi Cicli
Ass Savers

Grazie a Lucio “Basik” Bolognesi per il manifesto e per le spoke cards, anche questa volta lavoro artistico impeccabile!

Grazie a Stefano “Cruz” per aver stampato tutte le t-shirt giusto in tempo e Carlotta che era al banchetto a venderle e che ci ha aiutato anche nell’allestimento del tutto. Grazie a Ire di Zuni per l’ottimo e abbondante buffet all’arrivo e a tutti i ragazzi al bancone di Zuni Outdoor per averci dissetato. Grazie ad Elena e Alan di Nello il Vinaio per il gottino di rosso toscano e la fettunta. Grazie a Paogo Ameschi e Laki per la colonna sonora della serata e per gli strampalati meshup di PORCODDISCO!

Di seguito la classifica, ricordando a tutti che si piazzava per il podio solo chi partecipava con una bici fissa in acciaio:

DONNE

  1. Federica (FE) – 1.45.39
  2. Matilde (FE) – 2.25.30
  3. Sui Simo (BO) – 2.40.10

UOMINI

  1. Gianni Medici (FE)  – 1.41.20
  2. Cecio (FE)  – 1.44.18
  3. Aldo M. (BO)  – 1.44.33 (1° OOT)

CLASSIFICA GENERALE

  1. Gianni Medici (FE)  – 1.41.20
  2. Uri (UD) – 1.44.10
  3. Cecio (FE)  – 1.44.18
  4. Aldo M. (BO)  – 1.44.33
  5. Mike (PD) – 1.44.41
  6. Davide Dalla Montà (PD) – 1.44.56
  7. Pier (BO) – 1.45.08
  8. Boston G (RE) – 1.45.19
  9. Leonardo Lorenzi (RA) – 1.45.27
  10. Federica (FE) – 1.45.39
  11. Michele Di Cecio (FE) – 1.45.52
  12. Irene (FE) – 1.46.12
  13. Eddi Kamber (MI) – 1.46.28
  14. Andrea Barcau (BO) – 1.48.00
  15. Matteo Visentini (MI) – 1.50.09
  16. Eros Tassinari (FE) – 1.50.23
  17. Simone “LaSerpeZ” Finotti (FE) – 1.51.04
  18. Alexander Grigorcea (PD) – 1.58.00
  19. Tosca (FE) – 2.10.03
  20. Tommaso Pavani (FE) – 2.10.58
  21. Nicola Guerra (FE) – 2.13.18
  22. Lambe (FE) – 2.22.40
  23. Luca Vecchi (FE) – 2.22.45
  24. Matilde (FE) – 2.25.30
  25. Naio (FE) – 2.25.35
  26. Manuel  Zaretta (FE) – 2.28.10
  27. Sui Simo (BO) – 2.40.10

Gli altri 34, ritirati o fuori tempo massimo.

Per correttezza, abbiamo voluto premiare anche la terza donna che ha corso con la bici in regola, anche se fuori tempo massimo di 10 minuti e cioè Sui Simo di Bologna.

Premio speciale al #33 Enrico Biagini di Bologna, che vicino al check dell’EX Zuccherificio ha ruzzolato a terra per evitare il peggio. Rimettiti presto Enrico!! 😉

Qui trovate una raccolta di foto  della bellissima giornata. Grazie a Sara Tosi, Arianna Yume, Emi Trombini,  Alessandro Dini, Billy Saponaro, Seri Graf Iva, Irene Guidetti e Claudia Piccini per gli scatti.

Grazie, grazie, grazie a tutti e arrivederci alla prossima…Sagra? Chissà..

Fabio e Marcello

ARIETI Ferrara

Roma da vedere, Roma da mangiare…

Roma. (punto)

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Ah no…pensavo di avere già scritto tutto nella riga sopra! Cosa posso dire di Roma? Già è stato detto tutto, di tutto e di più!

Erano anni che non andavo in visita alla Capitale d’Italia. Quasi tre giorni di full immersion tra monumenti, cibo e bellezze! Roma è bella, Roma è stupenda, meravigliosa, Roma è la Capitale del Mondo! Tre giorni di corsa, abbiamo visto e mangiato di tutto ma non basterebbe un mese, un anno…per godersela tutta. Non ti stancheresti mai di girare tra le sue strade, il ghetto ebraico, perderti tra i vicoli a Trastevere e guidato dal fiuto e dall’appetito capitare davanti ad una delle tantissime osterie dove mangi da dio e spendi ancora il giusto, quasi dappertutto.

Avendo solo un fine settimana a disposizione, abbiamo cercato di vedere il più possibile e chiaramente di non mancare l’assaggio di molti piatti tipici locali, andando alla ricerca (su consiglio di amici) dei locali più caratteristici, quelli che fanno la mejo cacio e pepe, ‘a pizza bianca, la “matriciana”, potrei andare avanti per pagine e pagine e i piatti tipici non riuscirei ad elencarli tutti, noi abbiamo assaggiato i principali, i più “famosi” diciamo.

Il nostro B&B In the Center You Too è in Via Emanuele Filiberto, vicino alla stazione Termini, in una zona dove gli extracomunitari sono la maggioranza ma dove alcuni locali  e vecchie attività comunque sopravvivono. Il primo giorno infatti si fa un salto al Panificio Roscioli Pietro, in via Buonarroti 46/48, pizza! Pizza bianca!

R: assaggia questa!

F: com’è?

R: indivia e coppa…e bbenvenuti al’inferno!

(indivia saltata con aglio, olio e peperoncino ovviamente) Buonissima! Peccato che non bevo birra altrimenti una bella Peroni ghiacciata ce stava de bbrutto!! La Peroni infatti, da quello che mi è parso di capire, è una delle birre più vendute a Roma, ci sono tappi e bottiglie dappertutto!

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Si cammina, su e giù per le vie del centro storico, Colosseo, Fori Imperiali, Roseto Comunale, Colle Aventino,  il buco della serratura,  le catacombe della Basilica di S. Clemente (mamma mia!)…cammina, cammina…se non altro con tutto quello che mangi a Roma, non dico che dimagrisci (anzi!) ma almeno fai quasi una patta, insomma, un bel po’ di calorie le bruci camminando veloce e correndo su e giù per le fermate della metro.

La sera però ci vuole un po’ di relax e decidiamo di andare a trastevere Da Enzo al 29 che a quanto pare è un’istituzione a Roma. “Ci sarà da aspettare un sacco di tempo per il tavolo, vedrai”! Infatti, diamo il nome e aspettiamo non meno di un ora, l’osteria è molto piccola. Finalmente ci sediamo, ordiniamo e arriva il sublime cibo romanesco; carciofi alla giudia, rigatoni alla “matriciana”, tonnarelli cacio e pepe e per finire il tiràmisù al bicchiere. Che meraviglia!! Sapori semplici ma decisi, il pepe, le uova fresche, il guanciale tagliato grosso che una volta rosolato, è croccante fuori ma rimane tenero dentro. Tutto buonissimo, valeva l’attesa e anche il conto finale!

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Il sabato si prosegue il tour de force, ci viene la brillante idea di fare un salto a Piazza San Pietro. Usciamo dalla metro a Ottaviano e ci troviamo in mezzo a migliaia di persone, sicurezza, ambulanze e vigili del fuoco in ogni angolo e pensiamo: “Ma si, in fondo è San Pietro, è sabato, come sempre ci saranno un sacco di fedeli”…ehm…più ci avviciniamo e più strade chiuse troviamo, ci fanno fare un giro lunghissimo e il fiume di persone aumenta sempre di più. Mmhhnm…no, c’è qualcosa di particolare oggi dai! Scopriamo infatti che alle 17 ci sarà l’incontro con il Papa e le scuole cattoliche. Aaahhh ma allora! Insomma, riusciamo ad arrivare in Piazza ma dopo dieci minuti decidiamo di continuare il nostro giro, troppa gente.

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E allora via! Castel Sant’Angelo, Prato de’ Fiori… fermi tutti! Qui la sosta prolungata è d’obbligo, se magna! Pure con gli occhi!! Tripudio di colori, profumi, le urla dei venditori, c’è chi pulisce carciofi, chi puntarelle, si affetta la Porchetta di Ariccia, le coppiette, il pecorino, la verdura, la frutta, la parte multietnica con spezie e prodotti di ogni genere, che meraviglia, starei qui tutto il giorno! Scattiamo foto alle mani che lavorano, facciamo incetta di specialità per il pranzo (eh si, oggi pranzo “ar zacco”), un sacchetto di fave 80 cent, un bel pezzo di Pecorino Romano 4 euro, una Coppieta, pizza bianca e pizza con fiori di zucca, acciughine e mozzarella al Forno di Campo de’ Fiori e ci sediamo a gustare i sapori semplici romaneschi all’ombra, in piazza Farnese. Io mi ripeto sempre, “vivrei di pane e formaggio”, le cose semplici, fresche!

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Riposino e si prosegue; Piazza Navona, Pantheon, Palazzo Madama, Ara Pacis, terrazza del Pincio, parco di Villa Borghese, Fontana di Trevi (migliaia di persone accalcate, come sempre), lancio della monetina, desiderio e via! Si torna alla base.

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Per la sera nessun programma,  siamo piuttosto stanchi e chiaramente affamati. Si decide di restare in zona e di provare la Trattoria Vecchia Roma che ci ha consigliato Francesco, il gestore del nostro B&B. Due passi a piedi e la troviamo. Sono le 21, fila fuori, tanto pe’ cambià ma entriamo lo stesso, dopo la porticina si scendono subito le scale per andare sotto il piano stradale, un tempo infatti il ristorante si chiamava cantina “vini e olii”, prenotiamo per le 22 circa, va bene! Ci facciamo un giro e torniamo per assaggiare i filetti di baccalà, cicorietta piccante, pasta alla Gricia e bucatini alla “matriciana” mantecati dentro la forma di Pecorino Romano, mmhhh vabbè, vi lascio immaginare…

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Arriva la domenica, abbiamo a disposizione solo mezza giornata ma a Porta Portese non si può mancare! Metro, Piramide, bus ed eccoci arrivati! Il mercato di Porta Portese è enorme, non finisce mai, non c’ero mai stato e sono rimasto un po’ sorpreso. Sicuramente, come dicono tutti, non sarà più quello di una volta ma fa sempre un certo effetto.

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“A Porta Portese andai, a te pensai e un ricordo ti portai”

Uhm…un ricordo…mi sa che me lo porterò via nella mia pancia, è quasi ora di pranzo ma qui vicino c’è il bar Il Maritozzaro, non ci crederete ma nella mia vita non avevo mai mangiato un maritozzo, che bontà!!

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Dai, dai! Altrimenti perdiamo il treno! Però è ora di pranzo, Yotvata? Vai, aggiudicato! Direzione ghetto ebraico, si passa di nuovo per Trastevere, attraversiamo er Tevere e a destra c’è il ghetto. Yotvata è un ristorante kosher che ci ha consigliato un nostro amico romano ner core ma ferrarese di adozione, Attilio della Trattoria Fuocolento di Ferrara. Anche stavolta mi ripeto, abbiamo mangiato molto bene. Fritto Yael, con carciofo alla giudia, filetto di baccalà, zucchine e mozzarella, tutto in pastella croccantissima. Bombolotti alla carbonara di zucchine e fettuccine con alici fresche e pecorino. Come dolce una crostata di ricotta e visciole, una cannonata! Grazie Attilio per il super consiglio.

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Ora non abbiamo proprio più tempo a disposizione, si va di corsa al B&B a recuperare i bagagli e via alla Stazione Termini.

Graaaazie Roma… come cantava qualcuno… ovviamente ritorneremo, per scoprire magari gli angoli più nascosti, osterie, trattorie e bucetti imboscati. Ogni volta che si torna a casa, anche dopo un paio di giorni solamente, è una sofferenza, ma il dovere ci chiama.

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A presto, sciao Roma!

Ah…dimenticavo, non abbiamo trascorso nemmeno tre giorni a Roma e già c’hanno dato ‘e chiavi!!

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Piccoli traguardi, grandi soddisfazioni!

Il giorno di Pasqua… la vera sorpresa non l’ho trovata nell’uovo ma aprendo instagram! C’è una notifica che dice: “saleepepemag ha scattato una foto in cui ci sei tu”, apro instagram e trovo questa:

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Profumo di sandwich… ma… è una mia foto! E’ il mio blog!!

C’è una piccola descrizione del mio blog nell’articolo Schiscetta 2.0 a pag. 39 del n. 5 di Sale & Pepe di maggio in edicola.

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Ma pensa te! Le meraviglie della comunicazione moderna! Dal profilo instagram di saleepepemag cercando l’hashtag #schiscetta, hanno trovato tra le foto anche la mia, hanno aperto il mio profilo e hanno cliccato il link che portava al mio blog, si sono letti e guardati un po’ di cose su di me e hanno scritto questo articoletto che appare assieme a quelli di altri “foodblogger” nella pagina della rivista, sia in versione classica (che curioso ho acquistato subito in edicola) che in versione dicitale.

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Il termine foodblogger ancora non mi fa giù ma anche di questo si tratta, quindi me lo tengo 😉

Grazie Sale & Pepe, la prossima focaccia la dedico a voi!

Loro e noi (ovvero la vergogna che dovremmo provare)

Questione mentalità e di educazione, in Italia non ce la possiamo fare!

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Questa è una delle millanta corsie ciclabili di Barcellona. Percorre l’intera lunghezza di carrer de la Marina, uno stradone-one che dal mare porta alla Sagrada Familla e oltre.
Metto questa foto come apertura del post perché, a quanto mi hanno detto, è solo l’ultima delle corsie dedicate alle bici (e non solo, come vedrete sotto) della capitale della Catalogna. Vogliate notare gli spartitraffico, estremamente efficaci, come pure questi sotto, che di fatto sfascerebbero le sospensioni di qualsiasi vettura si azzardasse a scavalcarli:
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Qui non si vede (ho scattato foto mentre pedalavo) che gli spartitraffico sono orientati per opporre il massimo della resistenza alle gomme dei veicoli a motore: a sinistra il traffico viene verso chi osserva la foto. Ma ci sono molti esempi dell’intelligenza con cui è stata realizzata una rete di corsie ciclabili -davvero capillare- che sia finalmente utile e non semplicemente ludica. Un altro paio di foto qui…

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Con te…

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Con te è iniziato tutto, nel gennaio 2008, quando Tiziano ti riassemblò dopo anni di cantina, polvere e buio (e dopo anni di velodromo) quando a Ferrara giravamo in fissa io e Marco.

Con te…ho dato la mia prima “pacca” (da fermo…) fratturandomi un osso per la prima volta, quando ancora la tua livrea era rosso cardinale (me lo dicevano di stare attento alle rosse!)

Con te ho fatto la mia prima alleycat, la Eat Cat Race a Vicenza e a seguire almeno altre 20 ne ho fatte!

Con te ho conosciuto un mondo nuovo e un sacco di amici nuovi, di tutte le età, spinti dalla stessa passione (che poi è diventata moda, ma si sa……)

Con te sono stato a Rimini, Milano, Bologna, Ravenna, Venezia, Modena, Comacchio, Torino, Treviso, Verona ecc. ecc.

Con te ho pedalato spesso da solo ma anche in compagnia di amici dai 15 ai 60 anni!

Con te ho girato sull’asfalto, sul fango, sull’erba, sul cemento, in un velodromo.

Con te ho imparato ad andare in bicicletta in un modo diverso da quello che conoscevo da quando ero piccolo, da quando ho tolto le ruotine alla mia prima bici.

Con te che hai un telaio 60 x 57,5 (perfetto per la mia corporatura anomala, gambe lunghe, busto corto) un rapporto 49 x 17 perfetto per il traffico ma anche per le volate giù dai cavalcavia.

Con te che da rossa sei diventata bionda (ho sempre avuto un debole per le bionde!)

Con te ho imparato a “skiddare” e ho consumato non pattini da freni ma copertoni…tanti!

Con te, che ti basta una bella pulita che ti ci specchi sui componenti di quasi 40 anni fa (!), ti cambio una gabbietta rotta, catena nuova…e via!!

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La perfezione…

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La perfezione è svegliarsi alle 6.00, accendere il forno, preparare il caffè, infornare la focaccia che ha lievitato durante la notte fatta con il tuo lievito madre, il rosmarino del tuo orto e l’olio nuovo di Brisighella (l’acqua è quella del sindaco e la farina l’ho comprata…scusate), nel mentre fare colazione. Sfornare la focaccia e godersi il profumo poi mentre si raffredda un po’, affettare la mortadella, lavare l’insalata e preparare la “schiscetta” per il mezzogiorno, focaccia nella carta, tutto nello zaino, vestirsi bene, inforcare la bici e via al lavoro! Tagli la nebbia e i -2 gradi non li senti nemmeno!!  Poi in pausa pranzo una scaldata con il grill (i colleghi che esclamano “ma che profumo di pane! Proprio di pane! Io soddisfatto) la tagli a metà e la riempi di mortazza tagliata a mano (lo so, sarebbe meglio finissima come un velo ma a me piace anche così) e al primo morso ti fai un viaggio.

La ricetta della focaccia super facile la trovate nel fantastico blog Fables de Sucre

Buona giornata a tutti!

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Un Albero di Natale un po’ anticonformista

Lo ammetto, a mio modo mi piace essere un po’ fuori dall’ordinario, non amo molto le mode ma più i “modi”, mi piace la novità, quella che “ce l’ho solo io” …o quasi e quest’anno ho voluto applicare questo mio “modo” alla creazione dell’albero di Natale. Non mi è mai piaciuto comprare alberi veri, cresciuti appositamente in un vivaio o peggio ancora portati via dal loro habitat naturale, da un bosco. L’unica volta che l’ho fatto, ho tenuto l’albero sul balcone in un vaso per una decina d’anni, era quasi un bonsai praticamente poi qualche anno fa è morto e da allora solo alberi finti. Quest’anno però, passeggiando tra le bancarelle di Natale, la mia ragazza esclama: “Bello quello”! Mi giro e…TAC! Bellissimo ma…ci penso io!

Vado dai miei liquidambar, li osservo un attimo per capire quale possa essere il migliore e taglio un ramo che sporge verso il tetto della casa, normale potatura quindi. La prossima primavera il bellissimo albero farà di nuovo le sue foglie verdi!

Ricavo da un vecchio pallet un piedistallo, lo attacco al ramo/albero, una bella spruzzata di neve, un’ora buona per attorcigliare le luci, palline bianche e argento e… et voilà! L’albero un po’ anticonformista è fatto! Lo accendo, è bellissimo, un po’ stile Tim Burton come mi hanno suggerito ma è quasi più bello alla luce del sole, la neve artificiale è perfetta.

Sono soddisfatto e la mia ragazza si è quasi emozionata 🙂

BUON NATALE

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Brisighella mon amour

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Avevamo voglia di rilassarci un po’, in un bel paesino, in un borgo… “Dai, andiamo a Brisighella che c’è la Sagra dell’olio”!

Relax assoluto dicevo, quindi nonostante questo paesino in Romagna sia distante solo un paio d’ore da Ferrara, si decide di andare comunque in treno, tra l’altro, l’ultimo tratto di ferrovia è proprio sull’antica via ferrata che va da Faenza a Firenze. Un weekend in uno dei borghi più belli d’Italia. Da un paio di settimane controlliamo le previsioni del tempo ma niente, mettono pioggia… Ormai abbiamo prenotato e si parte! Sempre parlando di relax, abbiamo prenotato in un nuovo B&B, per la precisione un Room & Relax che si chiama Modus Vivendi, proprio nel centro storico del paese.  Scelta azzeccata! Solo sei camere, la hall che sembra il soggiorno della nonna, dove viene allestita anche la piccola sala colazioni, gli ospiti mangiano tutti seduti attorno allo stesso tavolone, facendo conoscenza e chiacchierando, proprio come si usa fare in Romagna. I romagnoli infatti sono molto ospitali, ce l’hanno nel sangue, sono imprenditori turistici da sempre! Anche la ragazza che ci serve e che gestisce il B&B assieme al marito, nonostante sia di origini cubane, è chiacchierona e gentile tanto quanto un abitante del posto. Il B&B Modus Vivendi è molto pulito e silenzioso, tutto profuma ancora di nuovo ma la chicca è al piano di sotto… Sauna, bagno turco, doccia amazzonica, idromassaggio, lettini e angolo tisane, dopo una “faticosa e stressante” giornata a camminare sue giù per le viuzze, è proprio quello che ci vuole! Pronti, come nuovi! Si va a cena! Basta girare l’angolo e arriviamo alla Trattoria La Casetta, i titolari sono sempre i gestori del Modus Vivendi.

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Si mangia bene alla Casetta, tanto che in tre giorni ci torniamo per tre volte! Tre giorni di dolce far niente, girovagare osservando le poche vetrine del paese, quasi tutte botteghe, ormai ci conoscono e ci salutano, come la fruttivendola, che appena scesi dal treno, con il sesto senso proprio degli abitanti ospitali del paese, ha capito che eravamo turisti in cerca di qualcosa e ci ha indicato prontamente dove si trovasse il nostro alloggio. Si, perchè i romagnoli sono gentili, ospitali, chiacchieroni, educati e rustici allo stesso momento, sono degli imprenditori, artigiani, tuttofare, hanno idee strampalate, sono genuini, calorosi… i romagnoli sono romagnoli e basta! Io amo questa terra, “Romagna, Romagna mia, lontan da te non si può star”! Eh si, ogni volta che passo di qui, lascio in Romagna un pezzetto di cuore…

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Brisighella è un paesino ai piedi dell’Appennino Tosco Romagnolo e durante la settimana a parte gli abitanti del luogo, non è molto animata poi siamo a fine novembre, piove, fa freddo ma il paese ha comunque un suo fascino, la domenica mattina poi c’è l’ultima delle quattro sagre di novembre, la 54.ma edizione della Sagra dell’Ulivo e dell’Olio extravergine e Brisighella può vantare la produzione di un Olio Extravergine di Oliva DOP, il Brisighello. Infatti dopo esserci deliziati occhi e palato con prodotti di produzione locale, facciamo incetta di olio, frutta, dolci, pane…avremmo comprato bancarelle intere e meno male che eravamo in treno, se avessimo avuto a disposizione la macchina, ne avremmo stipato il baule!

Abbiamo visitato la Rocca, salendo per l’antica via degli asini, abbiamo girato in lungo e in largo per tutti i vicoli e le vie del paese, abbiamo mangiato bene e tanto, abbiamo scattato un sacco di belle fotografie, abbiamo riposato la mente ed è già ora di tornare a casa purtroppo ma come mi piace dire spesso, questo non è per niente un addio ma soltanto un arrivederci.

Ciao Brisighella, arrivederci a presto. Viva la Romagna!